A.L.I.Ce. in coro, un coro a forma di cuore
terapia ed empatia per l’ictus e l’afasia
A.L.I.Ce. in chorus, a heart-shaped choir
therapy and empathy for stroke and aphasia
“Ricordatevi che la musica, come la vita, si può fare in un modo solo: insieme”. Ezio Bosso, musicista internazionale che dal 2011 combatte contro una forma di Sclerosi laterale amiotrofica, lo dice sempre. E cita Claudio Abbado quando afferma che “cantare è la nostra vera terapia”, oppure ancora il medico scrittore Oliver Sacks quando diceva che “la musica è il più potente farmaco non chimico”.
Abbiamo voluto partire da qui, per raccontare “ALICe in coro. Un coro a forma di cuore”. Un progetto “d’insieme” per sentirsi tutti protagonisti, al centro, e valorizzati. Un modello in cui si dà, si riceve, e si condivide, uniti in un lavoro di squadra: medici, operatori, volontari, istituzioni, associazioni, musicisti e terapisti, ma soprattutto loro, le persone che soffrono di afasia. Un disturbo della comunicazione, che colpisce un terzo dei soggetti che hanno subito l’ictus, ma che con la musicoterapia può essere vinto.
Tutti in coro
Un coro fatto non solo dai coristi, ma dai tanti soggetti che creano il progetto e lo fanno camminare, lo fanno battere ogni settimana. Il martedì si fa musico-terapia, a piccoli gruppi, mentre al venerdì si fa musico-empatia, tutti insieme. Il risultato è un miglioramento fisicoma anche psichico. Un benessere generativo che aumenta la compliance(l’aderenza alla terapia), riduce l’uso di farmaci e il caricosulle casse dello Stato, ma anche sui familiari.
Un viaggio condiviso
“ALICe in coro” nasce in un territorio vasto, fatto di pianure ma anche di montagne, in una provincia fra le più grandi del Paese. Con un importante lavoro con gli operatoridegli ospedali e delle strutture di riabilitazione, si contattano i soggetti dimessi: pazienti alla fine del loro ciclo di terapie coperto dal Sistema sanitario nazionale. Ci si incontra in un teatro in una città al centrodi questo territorio. Studi dimostrano che l’ictus colpisce spesso le zone più svantaggiate, più isolate, dove i soggetti coi loro familiari tendono a isolarsi sempre di più. Così ALICe va a casa delle persone, offrendo un servizio di trasportogratuito. I familiari li accompagnano e tra di loro chiacchierano, vanno a prendersi un caffè e condividono – superano – insiemei problemi quotidiani.
Un nuovo modello di welfare
L’innovazione sta nel fare pontee rete, tra pubblico e privato. Anche tra le varie figure professionali, andando a colmare un bisogno riabilitativo e di socialità, lì dove il pubblico – per mancanza di risorse o difficoltà – non può intervenire.
Essere in concerto
Non solo un coro, quindi, ma una “metafora” di vita in cui tutti si danno una mano e dalla quale tutti traggono beneficio. Il concerto, ne è il simbolo: un messaggio di speranza e di vita, per tutti. Un progetto di cura, di mente e di cuore. Che si fa insieme, come la musica.