La Fondazione NoiAltri Onlus compie tre anni e ha festeggiato, venerdì 21 ottobre, all’Officina del possibile
con le sue organizzazioni partner.
Era il primo ottobre del 2013 quando la Diocesi di Fossano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano insieme a sedici organizzazioni sociali del territorio decisero di fondarla. Oggi molti progetti sono andati in porto, altri sono in cantiere. Da sedici le organizzazioni sono cresciute a diciassette e altre si stanno per aggiungere. Perché la Fondazione è come una grande mamma, una casa comune e una comunità. Un mamma che aiuta e che accompagna, che dà una mano nella cura e nella “crescita” delle risorse (fund-raising) delle sue organizzazioni. È una piazza della fiducia. Infatti proprio a ottobre compirà sei mesi uno fra i suoi progetti più importanti, l’Officina del possibile in via Matteotti 32-34. Uno spazio della reciprocità e della fiducia, fortemente voluto da Fondazione NoiAltri insieme ai suoi partner. La reciprocità Perché la Fondazione promuove relazioni autonome che non rispondono alla logica della sussidiarietà verticale, bensì soltanto al principio della sussidiarietà orizzontale, quale garanzia di una fondamentale reciprocità (io promuovo la tua autonomia, tu promuovi la mia): modello che si spera diventi sempre più presente a ogni livello della vita sociale, promuovendo meccanismi di cittadinanza attiva già presenti a Fossano. “La reciprocità è il motore della società”, ha detto Vasco Errani insediandosi come Commissario per il terremoto in Centro Italia; un motore che se “gira” bene può davvero mettere in circolo le risorse di ciascuno – che già ci sono – per un nuovo modello di welfare: il welfare generativo. Un welfare in cui ognuno fa la sua parte, senza più la logica dell’ente che dona dall’alto “a pioggia”, senza criterio.
Ma c’è molto altro, perché la Fondazione insieme alle sue organizzazioni si occupa da sempre anche di inclusione sociale, di inserimenti lavorativi e abitativi, del benessere psicofisico e sociale delle persone attraverso la domiciliarità e l’aggregazione comunitaria e di promuovere e diffondere la cultura della solidarietà attraverso attività di informazione e formazione della popolazione e dei volontari. Non solo, poichè ha a cuore il futuro delle persone con disabilità in rapporto al venir meno dei loro familiari (Dopo di noi), e per questo sta coordinando il progetto sociale del condominio solidale nell’area dell’ex campo Vallauri.
Un progetto ambizioso di social housing e di socialità condivisa. Per questo è importante sostenere la Fondazione: attraverso donazioni, lasciti testamentari o col meccanismo del 5×1000 nella dichiarazione dei redditi.