Elisa Gava è una giovane donna cha da qualche anno vive nelle isole Orcadi, a nord della Scozia, e sta organizzando un pellegrinaggio a Santiago di Compostela per ricordare il papà, Andrea Gava, scomparso a 56 anni nel 2004 a causa di un ictus. Un’idea un po’ “matta”, come lei stessa dice, ma con alcuni scopi precisi: sensibilizzare le persone sul mondo ancora troppo sconosciuto dell’ictus cerebrale e raccogliere fondi per due associazioni. Una del nostro territorio, ovvero Alice Cuneo Onlus, parte di Fondazione NoiAltri Onlus, e l’altra del “suo”, cioè Chest Heart & Stroke Scotland.
Donazioni on line
Sul sito internet “santiago2019elisa.wixsite.com/mysite” è possibile ritrovare il form di donazione on ine, per sostenere il viaggio di Elisa per la cura e la prevenzione dell’ictus.
Elisa ha deciso da sola, e da sola affronterà il viaggio a piedi. Ha deciso che “doveva” fare questa cosa per sé e per suo papà. Ripercorrendo quello che fu l’ultimo pellegrinaggio di Andre Gava, in bici. Già, perché Andrea era un atleta, amatoriale, ma dalla grande passione sportiva. Veneto trapiantato nel Monregalese, aveva sposato Orestina Terreno: lei dagli Anni Settanta fa la postina proprio a Fossano, prima nella zona di via Sacco, oggi tra Genola e le campagne. “Anch’io faccio la postina, nelle Orcadi– dice Elisa ridendo -, e ho deciso questo viaggio perché in fondo mi alleno quotidianamente: consegno la posta a piedi e faccio in media 16 chilometri ogni giorno, col sole o con la pioggia… e il mio carretto”. Come hai deciso di vivere lì? “Di punto in bianco: quattro anni fa io e mio marito guardavamo il pc, e ci sono piaciute queste isole. Abbiamo deciso che era venuto il momento di cambiare qualcosa nella nostra vita”. Una famiglia con quattro figli, due maschi e due femmine: “La più giovane, di secondo nome, l’ho chiamata Andrea”, dice orgogliosa. È una storia questa, fatta di impulsi, di corsi e di ricorsi e di decisioni improvvise: “Non conoscevo l’associazione Alice, ma ho deciso che questa cosa andava fatta. Combinazione, poi, ho scoperto che è nata lo tesso anno in cui è mancato mio papà… Serve parlare di più di ictus, serve aiutare la ricerca e la comunicazione. Mio papà diceva spesso di sentirsi ‘l’acqua nella testa’ e noi, non gli abbiamo dato mai peso…”. Così un pomeriggio di marzo, uscito in bici tra Mondovì e Bastia, Andrea Gava, non è più tornato a casa: lo hanno trovato i suoi amici di pedalata la sera, accasciato. Non c’era più nulla da fare.
In bici con don Gino
“Sarà anche un modo per ricordare le amate gite che mio papà faceva col gruppo di Levaldigi”, prosegue Elisa. Sì, perché Andrea Gava era – nei primi Anni Duemila – nelle cronache dei settimanali per le imprese ciclistiche e podistiche con don Gino Giobergia, e il gruppo di appassionati in cui figuravano anche tanti fossanesi. Don Gino è il compianto parroco di Levaldigi, scomparso prematuramente in montagna nell’agosto 2001: era un grande sportivo e organizzava pellegrinaggi e gite, soprattutto in bici. Sono da ricordare i pellegrinaggi in bici a Roma, a cui Gava aveva sempre partecipato.
Partenza? “Non ho ancora deciso esattamente, ma sarà tra maggio e giugno 2019. Ho già richiesto 6 settimane di ferie, concessemi straordinariamente. Già arrivare fino in Francia, dalle Orcadi, non sarà immediato. Poi mi aspetteranno quasi mille chilometri: l’obiettivo è arrivare fino a Finisterre, dove la terra finisce, per iniziare… una nuova vita”.